L’episodio tra i due difensori ha destato diversi dubbi tra i tifosi nerazzurri. Intanto, l’AIA ha preso provvedimenti nei confronti del direttore di gara Fabbri.
La Roma vince con merito a Milano, giocando una gara da grande squadra e rilanciandosi così per un posto nell’Europa dei grandi. Ranieri batte Inzaghi, finito nel pentolone degli imputati in un momento a dir poco difficile in casa nerazzurra. Il tecnico testaccino, invece, si gode l’ennesima vittoria del suo terzo mandato nella Capitale, in attesa delle ultime 4 finali che lo attendono.

Al termine della gara, tra i sostenitori interisti non sono mancate le polemiche. Gli argomenti? Ovviamente quanto visto in campo per quasi la totalità dei 90 minuti – con stanchezza e passività che sono i due concetti emersi maggiormente all’interno del prato di San Siro – ed un episodio tra Bisseck e Ndicka che rimane dubbio.
Stiamo andando verso il tramonto del match, con la formazione di Milano che attacca sugli sviluppi di una palla inattiva. I due difensori in questione si abbracciano (come già successo per ampi frangenti di gara). La trattenuta dell’ivoriano si fa sempre più vistosa e prolungata, ma tutto sembra regolare. Il centrale tedesco finisce però a terra, reclamando insieme ai suoi 10 compagni il calcio di rigore. Fabbri, posizionato in una zolla con ottima visibilità, dice di continuare, segnalando come si sia trattato di un semplice contatto di gioco.
Contatto Ndicka-Bisseck, Fabbri fermato per un turno
L’AIA ha catalogato come errore il mancato intervento del fischietto di Ravenna Fabbri sul contatto avvenuto tra Bisseck e Ndicka in Inter-Roma. L’episodio, avvenuto nel secondo tempo della gara svoltasi a San Siro, ha destato diverso polemiche tra il tifo nerazzurro, finendo per diventare un argomento di tendenza nelle ultime ore.

Il centrale giallorosso, dal canto suo, al termine della disputa aveva commentato l’accaduto: “Si tratta di un episodio 50 e 50, in area e a due metri dalla propria porta devo difendere in qualche modo“. Non la pensano sicuramente così i vertici dell’Associazione Italiana Arbitri, che hanno deciso di fermare il direttore di gara per una giornata.
Intanto, il difensore centrale nato in Germania rischia la prova Tv per una presunta bestemmia pronunciata proprio in seguito al mancato intervento della squadra arbitrale. Ritenuto colpevole anche il Var Di Bello, rimasto inattivo in seguito all’intervento. La Roma, però, può comunque far festa: la Champions League adesso non è più un miraggio.