Il difensore romanista ha rilasciato un’intervista a Cronache di Spogliatoio, parlando del momento attuale vissuto dai giallorossi e dell’impatto di Ranieri.
Dopo il settimo successo consecutivo arrivato al Via del Mare contro il Lecce, l’ottimismo e la voglia di provare a fare qualcosa di clamoroso crescono sempre di più. Di finali ne mancano 8, tutte fondamentali. Il calendario non sorride di certo ai giallorossi, costretti ad affrontare Juventus, Lazio, Atalanta, Milan e Fiorentina.
L’assenza di Dybala pesa tanto, con il fantasista argentino che avrebbe giocato un ruolo fondamentale in questa sudata rincorsa. Non c’è tempo, però, per piangersi addosso: domenica, alle 20.45, all’Olimpico arriva la Juventus di Tudor, in quello che assume a tutti gli effetti i connotati di uno scontro diretto per la Champions.
Intanto, intervistato durante l’ultima puntata di “Fontana di Trevi” su Cronache di Spogliatoio, Gianluca Mancini ha parlato del momento vissuto dalla squadra, concentrandosi sull’apporto dato da Ranieri e sulla forza di Dovbyk, in gol anche in Puglia. Di seguito le sue dichiarazioni.
“Dovbyk è un armadio a 4 ante, a volte in allenamento ho paura ad andarci spalla contro spalla. Se arriva forte, ti rinvia a 4 metri. Alla fine del primo tempo contro il Lecce l’ho caricato, dicendogli che o faceva gol o si doveva prendere un’ammonizione. Volevo che con una spallata facesse volare un difensore oltre i cartelloni. Infatti il gol nasce da una spallata che da a Baschirotto, un altro grosso come lui”.
“Durante l’esultanza gli ho detto che è forte e deve sfondarli tutti, ovviamente sempre in maniera positiva e calcistica”. Poi su Ranieri: “Dal derby del -15 rispetto alla Lazio, in pochi potevano immaginare questa rimonta. Dal momento in cui ha aperto la porta dello spogliatoio, Ranieri ci ha trasmesso tanta serenità. Ci ha fatti rilassare, noi la stavamo vivendo molto male”.
“Il mister ci ha detto subito che i cavalli buoni si vedono all’arrivo. Lì mi sono detto: “Arriva in una situazione drammatica, non ci conosce eppure ci crede, seguiamolo!”. Cambiare 3 allenatori in una stagione non è semplice, anche con Ranieri non abbiamo iniziato benissimo, ma sentivamo che nell’aria c’era qualcosa di diverso”.
“Ora il calendario è brutto, ma lo era anche prima. Mancano 8 partite, tutte toste. Siamo tutte lì, ogni domenica. Ogni punto farà la differenza e vogliamo crederci”.
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