Il direttore sportivo giallorosso ha rilasciato un’intervista a Sky Sport Insider, sviscerando diversi temi.
Il direttore Ghisolfi non è sicuramente entrato nei cuori dei tifosi giallorossi per il suo operato altalenante, con molti dei suoi acquisti che sono andati via a gennaio o sono stati relegati in panchina dal tecnico.

L’acquisto sicuramente più di spessore é stato quello di Manu Koné; il francese é stato il più utilizzato. Poi, per colpi come Dovbyk e Soulé ci vorrà del tempo, ma altri, come le operazioni di le feé,Dahl e Hermoso, sono stati bocciati. Il direttore si è raccontato ai microfoni di Sky Sport.
Parla Ghisolfi:” Ranieri vuole portare la Roma a grandi traguardi”

Inizialmente, Ghisolfi ha parlato delle sue origini.
“Tre dei miei 4 nonni erano Italiani, e questa è una parte importante della mia storia. Erano immigrati in Francia, dove vennero chiamati “ mangia pasta””.
Il sogno? Il DS é molto chiaro.
“Ho sempre voluto fare il direttore sportivo, anche quando ero calciatore prima di arrivarci, ho avuto esperienze da assistente e allenatore fondamentale per comprendere il lavoro dello staff e e le esigenze di di squadra e tecnico. Il DS oggi è un coordinatore deve bilanciare giocatori, staff, dirigenti e media, creando un ambiente ideale per tutti. É un lavoro che i frutti si vedono col tempo. Al Lens e al Nizza abbiamo costruito progetti solidi che hanno portato entrambi i club in Champions League, ed é questo il mio biglietto da visita”.
Sul come scegliere i giocatori.
”La mentalità é importante nella scelta di un giocatore: devono rispecchiare i valori della squadra. La Roma ha un’identità diversa da club come Juve e Milan o PSG quindi valutiamo con attenzione sia la personalità dei giocatori e le richieste dell’ allenatore. La scorsa estate volevamo una squadra più giovane fisica, ma per costruire bene serve una struttura solida. Quando sono arrivato, il reparto scouting era azzerato, ora abbiamo un’organizzazione efficace”.
Sulle ambizioni.
”Non ci poniamo questa domanda perché sappiamo da dove veniamo. Abbiamo attraversato la tempesta e ora siamo concentrati, senza intenzioni di mollare. Vogliamo dare il massimo e vedere dove arriviamo. Non possiamo porci limiti né avere paura. Oggi abbiamo creato una famiglia, un gruppo unito in cui tutti danno il massimo per la squadra”.
Sull’acquisto di Manu Koné.
”La scelta di Manu è stata collettiva. Io,l’allora allenatore Daniele De Rossi e tutto lo staff eravamo convinti delle sue qualità tecniche, fisiche e mentali. Sappiamo quanto sia difficile ambientarsi nella Roma ma lui ha il carattere per imporsi rapidamente. É un’esempio dei tipi di acquisti che vogliamo: giocatori che aiutino la squadra a crescere. Il merito è suo, si è integrato subito e ha avuto un impatto immediato. Sono orgoglioso di lui e soddisfatto per il club”.
Pisilli è una risorsa per il club.
”Esattamente, come detto, volevamo ringiovanire la squadra e abbiamo parlato di Manu e ora di Pisilli. Ha una grande mentalità, vuole sempre dare tutto per il club, la quadra e i tifosi. Pisilli rappresenta l’identità che cerchiamo nella nostra squadra. É un ragazzo fantastico, e devo complimentarmi con i suoi genitori per l’educazione che gli hanno dato”.
Ranieri è stato facile da scegliere.
“Eravamo in una situazione difficile e la scelta di Ranieri è stata fondamentale per il club. In quel momento avevamo bisogno di una guida e lui ha portato calma, serenità è una “forza tranquilla”. Conosce molto bene la Roma e la città, e lavorare con lui é un’esperienza fantastica, sopratutto dal punto di vista umano. Nonostante la pressione mantiene sempre il sorriso. É la sua ultima sfida la Roma e ha il sogno di portare il club a grandi traguardi”.