Cordoglio nel club capitolino per la scomparsa di una figura legata indissolubilmente ad uno dei presidenti più amati dai tifosi
La storia della Roma, al pari di quella di altre società, è segnata non solo dai trionfi o dalle delusioni di campo, ma anche dall’affetto e dall’amore eterni verso figure leggendarie. Personaggi che, spesso al di là delle fortune sportive, hanno inevitabilmente segnato una determinata epoca.
Il calcio italiano poi, prima dell’avvento progressivo delle proprietà straniere, è stato dominato dalle figure di grandi uomini, in primis tifosi, e poi imprenditori che hanno preso a cuore le sorti della squadra per cui hanno fatto il tifo da sempre. Da quando la società in oggetto si è costituita come soggetto calcistico destinato a restare in vita per quasi 100 anni. Come nel caso dell’Associazione Sportiva Roma, nata nel 1927 quando Renato Sacerdoti, che dei giallorossi divenne poi in età matura presidente in due mandati distinti, aveva già 36 anni.
Soprannominato ‘Il Banchiere di Testaccio’, Sacerdoti, è stato il secondo presidente della Roma dopo Italo Foschi. Con i suoi 13 anni al vertice del club (prima tra il 1928 e il 1935 e, successivamente, tra il 1952 ed il 1958, col secondo mandato iniziato subito dopo la riconquista della Serie A dopo l’unico anno in B della storia della Lupa) è stato colui che ha presieduto il club per più tempo dopo il leggendario Franco Sensi.
Assieme allo stesso numero uno del terzo scudetto e all’immancabile Dino Viola, Sacerdoti ha rappresentato e rappresenta uno degli emblemi del mondo giallorosso. Ricordato con affetto anche perché contribuì alla fondazione del primo coordinamento dei club di tifosi organizzati: i circoli “Attilio Ferraris”.
“Figlia di Roma, figlia del presidente simbolo dell’epoca di Testaccio e degli splendidi Anni 50. Ci ha lasciati Mariella Sacerdoti ed è tornata a tifare per noi insieme a papà Renato. A nome della famiglia romanista, un abbraccio a tutta la famiglia“. Così, sul suo profilo ufficiale X, la Roma ha voluto ricordare la scomparsa della figlia di Renato, già nota tifosa giallorossa.
Tante, veicolate sullo stesso account social e non solo, le testimonianze di affetto da parte di tutti quelli che, magari solo attraverso un libro di storia o un almanacco del calcio – o con i classici racconti tramandati da padre in figlio -, hanno voluto ricordare la figura dell’ex presidente. E della figlia.
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