Da tempo criticati per la scarsa produttività offensiva, i terzini della Roma adesso sono un fattore: Ranieri può vantare un’arma in più.
Un momento magico, una continuità che mancava addirittura dal 2017: mister Ranieri sta facendo un grande lavoro. La squadra gioca bene, sfruttando una fiducia ritrovata dall’avvento del tecnico testaccino. Con la vittoria trovata sul campo dell’Empoli, i giallorossi hanno scavalcato anche la Fiorentina, portandosi ad un settimo posto che sembrava impossibile fino a qualche mese fa.
Adesso la sfida dalla cruciale importanza contro l’Athletic Club, match che dirà tanto sulle ambizioni dei capitolini in Europa League. Con un Dybala ritrovato ed un centrocampo fatto di qualità e sostanza (ad Empoli sia Paredes che Koné sono saliti in cattedra), la formazione con base a Trigoria potrà dire la sua anche al San Mamés, fortino di un Athletic Club che non avrà a disposizione i due difensori titolari.
Tra i tanti meriti da poter attribuire a Claudio Ranieri, uno dei principali, passato leggermente in sordina, è quello di aver ridato prolificità alle corsie. Non solo Angeliño, che ovviamente si prende il ruolo di attore protagonista a suon di gol ed assist. Anche la restante parte del cast, composta da Celik, Rensch e Salah-Eddine, strappa un ruolo di grande importanza nella riuscita di un prodotto che non si vedeva da tempo.
La Roma ha cambiato registro, iniziando a macinare punti per recuperare quanto di scellerato fatto nei due mesi di gestione Juric. Anche nel successo contro l’Empoli, a metterci lo zampino è stato un terzino. Stiamo parlando di Salah-Eddine, laterale olandese arrivato a gennaio dal Twente e che ha trovato l’assist (il primo in 3 presenze) per il gol di Soulè.
Il classe 2002 è, però, solamente l’ultimo componente del pacchetto terzini ad iscriversi alla partecipazione ad un gol. Adesso i giallorossi, da tempo criticati per la scarsa produzione offensiva proveniente dalle fasce, possono sfruttare anche questo marchingegno, capitalizzando i palloni recapitati dagli esterni.
Angeliño, per numeri, è il migliore del roster: i 6 assist trovati in stagione testimoniano la grande crescita avuta dallo spagnolo rispetto alla precedente annata. Come se non bastasse, l’ex Lipsia ha siglato anche 4 gol, spesso dal peso specifico importantissimo, contribuendo così attivamente al buon momento della Roma.
Anche Rensch si è inserito bene: il terzino prelevato a gennaio dall’Ajax ha mostrato sin da subito diligenza e qualità offensive. A supporto di tale tesi, il pallone servito a Dovbyk per la rete che ha deciso la disputa contro il Como. Ottimo, dunque, l’impatto con la realtà capitolina.
Ultimo, ma non per importanza, anzi, Zeki Celik, capace di regalare finalmente buone prestazioni ai tifosi romanisti. È ancora presto per dimenticare i due anni e mezzo caratterizzati da prove insufficienti, ma il laterale turco sembrerebbe in crescita. Stando ai numeri, l’ex Lille ha infatti già superato il numero di assist totalizzati la scorsa stagione (3 quest’anno, due lo scorso) segnando anche un gol contro il Porto.
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